Infatti, oltre ad essere stato membro del gruppo di esperti per l’alcolismo e le altre dipendenze dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, è stato anche presidente dell’associazione mondiale di psichiatria sociale e dell’associazione mediterranea di psichiatria sociale. Ha pubblicato oltre 60 testi scientifici e oltre 500 articoli sui temi dell’alcolismo, della psichiatria sociale, del lavoro di comunità e sulla necessità di cambiare la cultura sociale e medica.
All’inizio degli anni novanta del secolo scorso è stato candidato, dalle organizzazioni delle associazioni dei Club degli Alcolisti in trattamento, al premio Nobel per la Pace. Partendo dall’esperienza della cura psichiatrica tradizionale dell’alcolismo e degli altri problemi alcolcorrelati, a partire dagli anni cinquanta del secolo scorso, Hudolin introdusse i principi della terapia familiare sistemica e, successivamente, la filosofia e le metodologie della comunità terapeutica così come elaborata in Gran Bretagna dallo psichiatra Maxwell Jones.
In questo modo, Hudolin progressivamente favorì un processo di deistituzionalizzazione della cura dei problemi alcolcorrelati arrivando, il 1º aprile del 1964, ad istituire dei gruppi terapeutici per gli alcolisti e le loro famiglie collocati non all’interno dell’ospedale psichiatrico ma nel territorio di provenienza dei pazienti stessi. Tali gruppi, denominati Club degli Alcolisti in Trattamento, hanno da subito l’obiettivo di favorire un coinvolgimento delle comunità locali nei processi di prevenzione e trattamento dei problemi alcolcorrelati.
Tale percorso lo porterà, nel 1986, a proporre un approccio di cura delle problematiche legate all’alcol prevalentemente centrato sull’azione dei Club degli alcolisti in trattamento con una forte enfasi sulle potenzialità di mutuo sostegno fra le famiglie con problemi alcolcorrelati. Il passaggio da una cura centrata sull’ospedalizzazione e sulle competenze professionali ad un intervento focalizzato sulle capacità di cura reciproca tra persone che condividono una comune esperienza, viene giustificato concettualmente da Hudolin con l’affermazione che l’alcolismo non può essere considerato come una vera e propria malattia ma va, piuttosto, visto come un particolare modello comportamentale, uno stile di vita che riguarda non solo il cosiddetto ‘alcolista’, ma anche la sua famiglia e la comunità locale di appartenenza.
Dal 1978 Vladimir Hudolin ha insegnato presso la Scuola Superiore di Servizio Sociale di Trieste ed ha diretto centinaia di corsi su tutto il territorio italiano per sensibilizzare gli operatori professionali e la popolazione sui problemi alcolcorrelati. Tale sua opera ha favorito la nascita di un’ampia rete di Club degli Alcolisti in Trattamento che, nel 2006, ammontano a circa 2 500 distribuiti su tutto il territorio nazionale. Inoltre, i Club sono attivi e diffusi in quasi tutti i continenti del mondo.